Da un linguaggio universale ed esclusivo a un linguaggio spirituale, soggettivo e decisamente interiore: il salto dell’astrattista extrasensoriale conquista nuove prospettive nella pittura astratta.
La contemplazione di questa nuova forma d’arte presuppone una percezione che avverrebbe in particolari circostanze senza la normale mediazione dei sensi. In sintesi, l’aspetto delle opere è già interessante, in quanto la tecnica adottata è nuovissima e il risultato finale è moderno e fresco, ma se si fa attenzione al modo di osservare queste opere, in un’ottica di insieme e, poi, di dettaglio, se l’utente fosse predisposto ad ascoltare se stesso e le sue più intime vibrazioni, il risultato sarà davvero sorprendente. Verremmo, quindi, investiti dalle scie dei colori, come se venissimo trasportati in un universo parallelo fatto di sogni e memorie primordiali.
Tradurre queste esperienze che potremmo definire celestiali o sconosciute in un ambito puramente concreto come quello delle arti visive è un’operazione complessa, ma efficace. Ecco, quindi, che il pittore ci trasferisce i suoi sensi e la sua ricerca, attraverso l’astrattismo, in un regno reale, quello della vista. Una vista spesso superficiale e frettolosa, ma che in questi specifici casi deve rinnovarsi e divenire attenta e contemplativa.
Questo accade sia per la pittura informale che per la pittura astratta creata dall’artista. In effetti, parlare di astrattismo extrasensoriale è quasi un modo per semplificare le cose, anche se è una definizione che raggiunge più facilmente il gergo comune.
Se, ad esempio, si analizzasse a fondo un’opera complessa come “Sospensione ed elevazione”, noteremmo intanto come sulla superficie siano presenti solo tre colori predominanti: il fondo giallo acido, il nero pece che sottolinea la sospensione e il rosso primario lavorato con la materia per rappresentare, appunto, l’elevazione.
L’opera è quindi lo stato urgente dell’anima che abbandona il corpo, l’ultimo respiro, prima di trasferirsi in un luogo che non conosciamo, ma che riconosceremo in quell’istante. Quello che meraviglia dell’opera in sé, per la tecnica, è che dietro quello sfondo giallo acido, c’è un universo di colori coperti, ma che si intravedono, come se il pittore volesse dirci che tutto quello che abbiamo vissuto è solo un ricordo , qualcosa di effimero, che non sarà di certo cancellato, ma sarà senz’altro nascosto dalla verità, da qualcosa più grande e cristallina di noi. Verità che è univoca. Medesima operazione visiva si dovrebbe affrontare con la recente produzione dell’artista, sullo stile gestuale e colorato di capo d’opere come “Strange Meeting”, “The Doors”, “Quinta dimensione”, “Sesto senso”, “Percorsi evocativi”, “The street of fire” solo per citarne alcuni, dei più potenti e simbolici.
Non resta quindi che avere la fortuna di poter osservare da vicino queste nuove produzioni e lasciarsi trasportare dall’inconscio e da ciò che ancora non ci è dato di conoscere, per riscoprire noi stessi. Così come Jackson Pollock ci ha iniziato a una nuova visione delle cose, un nuovo punto di vista, una nuova strada, così Pablo T ci presenta nuove porte della percezione a cui affacciarsi e perdersi nella percezione e nella profondità.
L’artista ha esposto ed espone in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Lussemburgo, Belgio, New York, Los Angeles, Miami, Tokyo, Shanghai, Bangkok e Abu Dhabi. Nei prossimi mesi saranno organizzate le sue personali nelle città di Nara, Sendai e Osaka. Riconoscibili ormai i colori che non possono mancare in quasi tutte le sue opere, soprattutto, gestuali: il blu e il rosso, con i quali l’artista gioca con contrasti e sfumature, per creare quasi il senso della visione in 3D o dell’impatto emotivo. Sempre più rari invece i suoi lavori materici, anche se alcuni recenti, come “Gold” e “Memorie ancestrali”, dove il maestro crea un’oro memorabile tramite l’utilizzo del gesso inciso e la tecnica della doratura.
Notazione: “Extrasensory abstract expressionism, comunemente detto Astrattismo extrasensoriale, è una nuova corrente pittorica di natura astratta e informale, di matrice concettuale, che attraverso una nuova tecnica mista e, talvolta, materica, con l’ausilio di colori netti, di campiture pluricromatiche, colature e intrecci, mette in campo il tentativo di rendere l’osservazione della pittura astratta, nel complesso e nel dettaglio, un atto intimistico e soggettivo, alla ricerca della memoria ancestrale e facendosi condurre dalle percezioni. Il fondatore di questa nuova forma di pensiero e di tecnica è il maestro Pablo T”
I Collezionisti, i visitatori e le aziende possono richiedere informazioni alla segreteria generale dell’artista all’indirizzo segreteria@pablotart.com o contattare la società Landacq srl che si occupa della promozione delle opere dell’artista sia negli Stati Uniti che in Europa. (LandAcq Srl è una giovane PMI che opera in diversi settori di grande importanza, in modo innovativo e sostenibile. L’azienda attualmente opera in Italia e negli Stati Uniti d’America ed è in continua espansione verso sempre più parti del mondo: info@landacq-art.com)