Finora era stata la vista il solo senso, dei cinque, per comprendere e riflettere sulla materia controversa della pittura astratta, declinata in centinaia di rielaborazioni. Da Kandinskij, De Kooning, Pollock negli Stati Uniti, solo per citarne alcuni, a Schifano, Manzoni, Castellani, Vedova, Burri e i maggiori maestri.
Da poco, spicca un nuovo tentativo di guardare all’astrattismo con una nuova prospettiva più intima e soggettiva, attraverso Pablo T il pittore dell’astrattismo extrasensoriale, così come lo hanno definito. Cos’è? Un nuovo movimento artistico? Una nuova corrente pittorica?
Di certo, è un nuovo modo di dipingere l’astrattismo e di consegnarlo ai fruitori. Lo spettatore, guardando un’opera del maestro, deve fermarsi a riflettere, deve interrogarsi interiormente, se vuole fare parte di questa nuova concezione artistica fortemente soggettiva e decisamente sperimentale.
Come si può reinventare il concetto dell’astrattismo pittorico avendo a disposizione, in fondo, gli stessi colori e i soliti mezzi? Questa è la domanda principale! Cosa può mutare questo status? Quale alchimia può accadere?
Di certo, osservando le opere di Pablo T che ha esposto ed espone nelle gallerie e nei musei di mezzo mondo, oltre a essere invitato a sempre maggiori istituzionali italiane, qualcosa accade. Accade e si manifesta per l’utilizzo nuovo della sua tecnica mista, per i suoi olii, i suoi acrilici, i suoi smalti e le sue vernici fluide o per la materia del gesso che immette in alcuni, sempre più rari ormai, suoi lavori.
È l’opera pensata forse, ma anche istintiva e gestuale, anche se mai casuale, è l’amalgamarsi e il fondersi nel complesso, il distinguersi di quei colori nel giusto susseguirsi, come un progetto dell’anima, quelle luci e quelle ombre che ti fanno comprendere che sei dinanzi, certamente, a qualcosa di ancora poco conosciuto. E poi, c’è l’interrogarsi, il ricercare se stessi, in quelle opere, il cercare di guardare oltre, rintracciando un ricordo, un sogno, una visione, un orizzonte sconosciuto, una vibrazione universale. L’artista dopo Parigi, Berlino, Barcellona e Zurigo sbarca a New York per 3 volte, poi Los Angeles, Miami e ancora Europa, infine l’Asia. Lo premiano le città di Cannes, Montecarlo, la Critica Europea, Shanghai. L’Italia lo accoglie con le istituzionali della Toscana, delle Marche, poi la Liguria e il premio alla carriera nelle città di Lecce, Palermo e i due Leoni d’oro per le arti visive a Venezia, attirando l’interesse di collezionisti e di chi vede in lui l’iniziatore di un nuovo ciclo produttivo sui generis.
Note: La definizione Astrattismo Extrasensoriale, viene coniata per la prima volta dalle riviste Asiatiche per Collezionisti nel dicembre del 2022 con la pubblicazione di una fitta monografia dell’artista e la pubblicazione di più di 50 opere di recente produzione. Viene indicata come una recente corrente pittorica astratta che consegna al fruitore un nuovo modo di osservare l’astrattismo e l’informale dal punto di vista soggettivo e interiore, scavalcando quindi i sensi conosciuti e affidandosi alle percezioni.
La biografia completa dell’artista può essere reperita sul suo sito ufficiale www.pablotart.com oppure all’interno del Dossier del coefficiente stilato dai periti d’arte, aggiornato nell’aprile 2023.
Per informazioni sulle sue opere e per le visite guidate in Atelier o in galleria del maestro si potrà contattare la segreteria dell’artista alle e-mail: segreteria@pablotart.com